Diventare Freelance, ovvero libero professionista, è forse il sogno di tutti quei ragazzi appassionati di web e di design, che vorrebbero trasformare la propria passione nel loro lavoro.
Fare la scelta di diventare Freelance e nelle maggior parte dei casi lasciare un posto di lavoro non è mai cosi semplice.
Io stesso sono riuscito a trasformare la mia grande passione nel web e design nel mio lavoro attuale, ed è una cosa non semplice da raggiungere.
Ho voluto chiedere ad altri professionisti del settore alcune domande, su i principali dubbi per chi vuole diventare Web Designer Freelance.
Perchè hai deciso di diventare un web designer Freelance?
Davide Del Monte di diploD
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Innanzi tutto una precisazione, non sono un vero e proprio freelance: nel senso che con questo lavoro non ci campo. Sono un freelance a tempo perso. Comunque tutto è nato per caso, all’università, con un sacco di tempo libero da riempire: dovevo trovarmi qualcosa da fare e ho iniziato a divertirmi coi CSS. |
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All’inizio, per forza di cose: c’era un esubero di webdesigner nel 2003, quando uscii dal corso di webdesign, e poca offerta di lavoro, pertanto ho cominciato facendo qualche lavoretto per poi decidermi ad aprire partita iva. in effetti è una scelta di vita che avrei fatto comunque, in quanto donna con la volontà di avere figli e quindi un lavoro che permettesse maggiori libertà di un lavoro dipendente. |
Giovambattista di Unodolog
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Perchè la società dove ero impiegato era diventata troppo grande.
In definitiva non trovavo più lo spazio per svolgere davvero il lavoro che volevo, non avendo la libertà nè nelle scelte tecniche nè nelle scelte di tempo. |
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Ho deciso di mettermi in proprio quando ho maturato una conoscenza globale del settore, conoscenza che va ben oltre le capacità tecniche. Per 7 anni ho lavorato in diverse agenzie (come dipendente) ricoprendo diversi ruoli, da semplice grafico a responsabile del reparto creativo a web project manager e l’esperienza maturata mi ha introdotto nelle dinamiche commerciali e relazionali del settore, oltre a darmi un ampio portafoglio di possibili fornitori e collaboratori. Requisiti fondamentali per il grande passo! |
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I motivi sono diversi, ma fondamentalmente mi ero stancato di realizzare lavori di qualità a nome dell’azienda per cui lavoravo. Inoltre, il basso stipendio e le tante ore di lavoro mi hanno spinto ad intraprendere la carriera di blog designer e blogger freelance. |
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Come capita a molti, ho sempre avuto una fortissima passione per il web da molto prima di iniziare a lavorare e ho capito che negli anni stavo più o meno inconsciamente affinando delle abilità che potevano essere impiegate non solo come semplice dipendente ma anche in maniera totalmente autonoma. Poi i casi della vita ti portano a metterti alla prova e scopri di avere questo bagaglio pronto da spendere |
Quali sono i veri vantaggi del Freelance?
Davide Del Monte di diploD
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Il vero vantaggio è che decidi tu come e dove specializzarti. In parole povere decidi di fare ciò che più ti piace. Il vero svantaggio è che se ti fai prendere rischi di non uscirne più. |
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Proprio quelli di avere orari e gestione dei tempi autonoma. Questo ti permette di gestire al meglio la propria mole di lavoro senza avere orari fissi. |
Giovambattista di Unodolog
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La libertà è sicuramente un vantaggio che, tuttavia, si paga con la responsabilità delle proprie azioni. In un contesto di “dipendenza” è normale svolgere conpiti imposti o impartiti dall’alto. Nel lavoro dipendente le giornate sono organizzate spesso da altri.
Nella situazione di “Freelance” si è invece costretti ad organizzare tutto per conto proprio, sia la parte tecnica che la parte burocratica: contatti con i cliente, telefonate, gestione della partita iva, commercialista, tasse, etc… non esiste, insomma, quell’apparato presente nelle società che svolge, spesso a nostra insaputa, moltissimi compiti che un Freelance deve fare tutti da solo. |
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Prima di tutto bisogna capire se ci sono dei vantaggi. Con questo non voglio scoraggiare nessuno ma solo sottolineare che sono due modi completamente diversi di affrontare il mondo del lavoro, e ognuno potrà scegliere quello più adatto alla propria indole. Non voglio scadere nel banale parlando di vantaggi nella gestione degli orari e dei progetti, la mia esperienza è soprattutto un riscatto da anni passati a scoprire da un magazine qualsiasi che un sito che sviluppato da me (per l’agenzia per la quale lavoravo) aveva vinto un premio, ma il mio capo era troppo impegnato per farmelo presente. |
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Il lavorare a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Decidere tu il prezzo da concordare con il cliente, e non accontentarti delle briciole di uno stipendio medio-basso da dipendente.Poterti scegliere i clienti con cui lavorare, questo aspetto è impossibile per un lavoro dipendente.Inoltre, puoi crearti un listino prezzi pari al livello del proprio profilo professionale.
Riuscire a creare una serie di clienti che ti permettono di vivere bene, anche se lavorando molte ore al giorno.Un ulteriore vantaggio potrebbe essere quello di poter crescere professionalmente, sia a livello economico che di competenze.Come professionista poi, il blog ti permette di incrementare positivamente la propria immagine on line, attraverso più canali, podcast, video, interviste, post etc.
Come professionista, il blog personalmente mi permette di essere contattato da aziende e altri liberi professionisti, da cui traggo la gran parte dei miei lavori come blog designer.Quindi, il vantaggio di un blog per un professionista è secondo me fondamentale. Come dipendente, non potrai mai gestire un blog tutto tuo, al massimo, se dimostri di essere bravo, ti fanno curare il blog aziendale, che non è proprio la stessa cosa. |
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Poter gestire il proprio tempo in autonomia e avere la libertà di definire dall’inizio alla fine l’intero processo creativo. |
Che consiglio daresti a una persona che ha intenzione di mollare tutto e di provare a lavorare come Freelance?
Davide Del Monte di diploD
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Mollare tutto? Non lo consiglierei.. Sono per la politica dei piccoli passi, prima è bene testare l’ambiente, magari facendo qualche sacrificio in più. Ma nella carriera facile e immediata non ci credo. |
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Di pensarci bene, di capire se è un bravo promotore di se stesso, se è in grado di cavarsela con le scadenze e con le persone. |
Giovambattista di Unodolog
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Diventare Freelance significa principalmente lavorare direttamente, quindi senza intermediari, per uno o più clienti. È bene quindi procurarsi, prima di tutto, un portfolio clienti e poi decidere con calma il momento opportuno per fare il salto (nel vuoto) e lasciare un lavoro dipendente. Trovare clienti richiede tempo, a prescindere dalle proprie capacità tecniche; bisogna farsi conoscere e bisogna conquistare la fiducia del cliente stesso. Poi, tanta pazienza… |
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Semplice. Di non farlo! Non si molla tutto, non si fanno prove. I rischi, certo, bisogna affrontarli ma ribadisco che iniziare un’attività da freelance è un piccolo progetto imprenditoriale per cui, prima di tuffarsi senza paracadute bisogna valutare attentamente i pro e i contro. Riciclo il consiglio che mi è stato dato prima che aprissi la partita IVA: scrivere un mini business plan per analizzare il mercato, la concorrenza, i fornitori e ai più coraggiosi consiglio di cimentarsi in un piano economico. |
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In questo periodo di crisi non posso certo esprimere un giudizio assolutamente positivo sul mettersi in proprio.
Dipende dalla professionalità acquisita, dalla voglia di sfondare nel proprio settore e dalla stanchezza cronica che molti dipendenti accumulano nell’arco di anni di lavoro a contatto con altri colleghi.Comunque, per esperienza personale, essendo il mio primo anno come freelance, non posso che esprimere un giudizio più che positivo.
Quindi buttarsi nella mischia ok, ma con accortezza e sapendo bene cosa si rischia.
Diciamo che provare non costa quasi nulla, ora con i nuovi regimi agevolati di partita iva, si può dormire sonni abbastanza tranquilli ;).Per chi si è rotto le scatole dell’azienda per cui lavora, ha solo bisogno di un piccolo stimolo in più per partire.
Direi che prima di iniziare un consiglio che a me è servito molto è:Durante la propria vita professionale come dipendente, inizia ad aprirti un blog che curi le tue passioni o competenze in una nicchia di mercato ben precisa.
Se iniziano ad arrivare i primi risultati (guadagnare direttamente con il blog, ottenere contatti per delle commesse etc.), anche dopo uno o due anni, forse è arrivato il momento di dare una svolta alla tua vita. |
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In Italia la realtà dei freelance non sembra facile (non solo in ambito web). Credo che come in tutti i progetti di una certa importanza in cui ci si decide di gettare serva molta determinazione e capacità (soprattutto nei primi tempi) di affrontare nuovi imprevisti. Superato lo scoglio iniziale credo che le soddisfazioni ripaghino ampiamente gli sforzi. |
Come gestisci il tuo tempo da Freelance?
Davide Del Monte di diploD
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Io sono costretto a gestire i progetti nel tempo libero extra-lavorativo. Quella del web design è una passione, non un vero e proprio lavoro, ergo mi dedico soprattutto al weekend e alla sera.. La gestione del tempo è indubbiamente l’attività più complicata: è cosa buona e giusta pianificare tanto e bene. Magari utilizzando buoni software di project management e todo list. |
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Domandona: io sono una che vive molto alla giornata, cerco di darmi delle priorità sui lavori, e poi vado a ruota, cercando di accontentare tutti. Diciamo che non mi organizzo. |
Giovambattista di Unodolog
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Se è vero che un Freelance non ha orari imposti da altri è altresì vero che un’organizzazione è comunque necessaria. Le scadenze e le consegne esistono anche per un Freelance ed è bene, quindi, organizzarsi al meglio, tenendo sempre presente eventualli ritardi dovuti ad una moltitudine di eventi, esterni ed interni. Nel lavoro dipendente, ad esempio, non ci si preoccupa di molte cose; come la malattia o la rottura di un apparato. Nel lavoro Freelance una febbre o un mal di testa possono pregiudicare una consegna. Non esistono”colleghi” pronti a sostituirci o a darci una mano. Peggio ancora quando la linea ADSL non funziona o si rompe il monitor alle undici di sera. Bisogna quindi prevedere l’imprevedibile ed essere sempre pronti a fare le ore piccole. In definitiva si lavora di più, anche se – almeno per quanto riguarda me – si lavora meglio. |
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Al momento mi trovo in una situazione particolare perché lavoro 8 ore al giorno come consulente per alcuni importanti progetti, per cui i restanti lavori li gestisco di notte e nel week end (non lo consiglio a nessuno!). Quando sono nel mio studio di Napoli invece adotto orari normalissimi di ufficio, ma con alcune regole rigidissime che mi consentono di gestire telefonate e appuntamenti solo in determinate fasce orarie. |
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La vita del blog designer freelance è molto ricca e gratificante, inizia la mattina presto (verso le 6:30) dopo una sana camminata veloce di 6 km ;), per partire lucidi con il piede giusto e la mente attiva.Per migliorare la gestione del tempo che è sempre pochissimo, preferisco non leggere la posta fino alle 11 e dedicarmi ai miei lavori che variano dal creare un blog per un’azienda alla pubblicazione di articoli per i miei blog (posseggo un piccolo network di argomenti tematici differenti).Dopo pranzo, si torna a controllare velocemente la posta, per rispondere ai commenti, ai clienti, continuando poi il lavoro fino a sera.Dopo un salto in palestra, per scaricare lo stress e la pigra vita del blog designer ;), mi dedico in serata alla lettura dei miei blog preferiti, o comunque dedico almeno un’ora al giorno all’aggiornamento degli argomento che più mi appassionano che sono anche il mio lavoro.Poi a nanna, preferibilmente entro mezzanotte altrimenti la mattina alle 6 e e mezza chi si alza? |
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Lavorare senza un capo non vuol dire fare tutto ciò che si vuole senza orari e in maniera sregolata. E’ necessario trovare la propria fascia oraria più produttiva e attenersi ad essa con un minimo di autodisciplina (e possibilmente limitando le distrazioni come Twitter, Friendfeed o la propria stessa email). Un buon metodo GTD può tornare utile quando gli impegni cominciano ad essere troppi. |
Come trovi la mole di clienti per alimentare il tuo lavoro?
Davide Del Monte di diploD
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Non me la cerco, sono sincero.. Generalmente sono persone che capitano sul mio sito, vedono i miei lavori e mi contattano. A volte non riesco nemmeno ad accontentare tutti, ahimè. |
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Praticamente mi trovano loro. Con l’esperienza e i primi lavori hanno cominciato ad apprezzare semplicemente il mio lavoro contattandomi via email. con italianwebdesign poi questa cosa è aumentata esponenzialmente, come speravo. |
Giovambattista di Unodolog
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Principalmente per conoscenza, tramite il Blog – quindi Internet – e grazie all’esperieza e ai contatti accumalati negli anni. |
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Ecco, qui rischierò di attirare antipatie globali ma preferisco essere sfacciatamente sincera, in verità non faccio nulla. Il mio principale canale pubblicitario è il mio sito personale dal quale ogni settimana ricevo una manciata di richieste di preventivi. Ovviamente c’è poi il passaparola soprattutto di clienti che sono rimasti soddisfatti, di miei collaboratori che a loro volta cercano altri collaboratori e così via. |
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In parte collaboro ancora come docente di corsi di formazione per la mia ex azienda. Il secondo cliente in ordine di importanza fin’ora è google, in quanto ricevo mensilmente il mio piccolo stipendio grazie ad adsense. Gli altri clienti non li cerco io, ma vengono da soli, grazie a blographik o dai contatti che approfondisco partecipando a convegni, conferenze, chiacchierate via skype etc. |
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C’è una cosa che ho imparato lavorando sia come freelance che da dipendente: che i clienti quasi mai hanno una sola singola esigenza. Certo, solitamente arrivano da te con in mente un solo obiettivo, ma altre mille necessità rimangono solitamente inespresse. La sensibilità di un buon freelance sta (anche) qui: nel capire come instaurare un rapporto duraturo con i tuoi clienti proponendo quando necessario soluzioni a complemento del tuo lavoro. I progetti su web quasi mai terminano in maniera netta e precisa, quindi di spazio di manovra ce n’è parecchio. |
Esiste molta concorrenza nel mondo del Web Design.
Qual’è la marcia in più che usi per metterti in evidenza?
Davide Del Monte di diploD
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Credo che rilasciare lavori in versione gratuita e condividere le esperienze, le conoscenze, sia il miglior modo per mettersi in mostra. Poi col tempo buona parte del lavoro lo fa il portfolio. |
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Competenza e professionalità. Il cliente ha bisogno di sentirsi rassicurato. puoi fare il sito più figoso del mondo, ma se poi quando vi sentite per telefono o mail, o se vi vedete di persona, lui non ha una buona impressione, il lavoro salta, mentre a dispetto di lavori magari meno “evidenti” ma semplici, fluidi, navigabili, efficaci, e con un’immagine di professionalità in più ci si mette sicuramente più in risalto. |
Giovambattista di Unodolog
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La concorrenza non mi ha mai preoccupato, anche perchè credo non siano moltissimi i Web Designer o i Web Developer davvero bravi. A parte la bravura credo che quello che conta di più è riuscire a svolgere il lavoro che ci piace, che è realizzato con passione e soprattutto senza fretta. Un buon prodotto alla fine paga sempre e i clienti se ne accorgono. |
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Prender parte a questa intervista può essere una buona risposta? Scherzi a parte credo che ci si possa mettere davvero in evidenza solo con la qualità dei lavori e con la professionalità nel rapporto con i clienti. Non dobbiamo emergere in quanto persone ma in quanto professionisti, serve a poco girovagare nella blogosfera e rilasciare interviste, il 90% dei clienti non frequenta di certo siti tecnici. La mia marcia in più? Mi verrebbe da dire: i minuti di conversazione al telefono, a buon intenditor poche parole. |
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La passione per il lavoro e la specificità della propria professionalità.
infatti, bisogna puntare su una nicchia di mercato altrimenti la concorrenza è imbattibile.
Non a caso io mi presento come blog designer e non come il classico web designer, perché mi sono creato la mia nicchia di mercato specializzandomi solo nella creazione e gestione di blog in WordPress.Quindi il consiglio che posso offrire è proprio questo:
specializzatevi in un settore di nicchia.
Sei esperto di Drupal? Ok, sarai l’esperto di questo cms e focalizzerai tutta la tua attenzione a far si di emergere dal mercato in questo determinato profilo professionale. |
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Cerco di non lasciare mai a piedi la gente per la quale mi trovo a lavorare e di essere sempre pronto a fornire un buon consiglio per coprire ulteriori esigenze. Il cliente è per definizione qualcuno che si affida a te per essere supportato il più possibile in un progetto, e soprattutto per il web le cose possono apparirgli molto complicate e “oscure”. Cercare di mettere ordine nel caos e arrivare alla fine con un buon prodotto è ciò che imho riesce a fare la differenza. |
51 Commenti
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