Spesso i Freelance sono sottovalutati, in quanto la maggior parte delle persone pensano siano “diventati freelance” per obbligo, a causa di perdita di lavoro, oppure come ultima spiaggia.
Invece spesso la maggior parte dei potenziali clienti, si trovano di fronte persone con un’esperienza e passione innata per il proprio lavoro.
Questi professionisti sono capaci di creare team di creativi, gestire clienti e seguire il cliente dalla A alla Z.
A volte ci sono proprio cose che vorremmo dire al nostro cliente, ma che non diciamo perchè o ci ha appena firmato il contratto, o pensiamo che lui le sappia.
Ecco alcuni concetti chiave da non sottovalutare, che ogni Freelance vorrebbe far capire ai propri clienti passati, presenti e futuri.
1. Sono io il Freelance e non Tu
Dobbiamo capire che il Cliente non ha sempre ragione, ma spesso è lui stesso a non capirlo ed è un problema.
Se siamo stati ingaggiati come Web Designer Freelance, toccherà a noi studiare una progettazione grafica corretta, e non dovrà essere il cliente a consigliarci quale sia il metodo più innovativo.
Quindi se pagate per un servizio, almeno dateci l’opportunità di offrirvi le competenze per cui avete pagato.
2. Il Preventivo non è caro, la qualità si paga.
Spesso molti clienti pensano che un sito web sia composto da 4 paginette e che ci voglia una giornata a sviluppare tutto.
Non sanno invece che vi è uno studio e analisi sulla progettazione della struttura, uno sulla grafica e un’altro ancora globale sui competitor e mercato in cui si vuole agire.
Un freelance professionista se chiede una determinata cifra è perchè con quella ritiene di fare un lavoro ottimale ed essere soddisfatto durante lo sviluppo.
3. Non diventerò mai di Tua proprietà
Una volta firmato il contratto e preventivo, in molti pensano che il Freelance in questione sia diventato di proprietà.
Un pupazzo di grandi conoscenze pronto all’uso, invece no, avrai la consulenza solo in quello pattuito dal preventivo.
Non lo facciamo per dispetto, ma solo per professionalità, un meccanico lo paghi per un determinato lavoro, non lo puoi chiamare a costruirti la macchina.
4. Sito web a 200€? Chiama tuo cugino!
Molti clienti pensano che il lavoro di un Freelance, web designer o develop sia ammortizzabile con 200€ o poco più.
Dovrebbero invece capire che investire in qualità, significa ottenere un risultato efficente per la loro immagine e comunicazione sul web.
Capita di sentire molti cliente mettere in mezzo parentele, il fratello designer, il cugino web master, che lo facciano fare a loro…
5. Non sono un CALL CENTER aperto 24h
Alcuni clienti si dimenticano che noi Freelance siamo umani e non abbiamo un Call Center alle spalle.
Chiamare ad ogni ora del giorno non è motlo gradito da noi Freelance, pianifica e organizzati prima di decidere di chimare alle 2 di notte di domenica.
Ci sono diversi sistemi e strumenti online per pianificare conference professionali per discutere e fare brief in comodità.
6. Non Pensare di Essere più Furbo
Ne ho viste di tutti i colori durante la mia esperienza, e sentite attrettanto, clienti che non pagano a lavori ultimati o addirittura che scappano.
Non pensare di essere Tu il più furbo, ci sono diverse attività che possono essere messe in atto, tramite un accordo email e non per forza con un contratto firmato.
Spesso il codice di alcuni progetti viene addirittura firmato dagli sviluppatori e può essere un interessante prova a tuo sfavore.
30 Commenti
Ottimo articolo! Ma cosa intendi con “Spesso il codice di alcuni progetti viene addirittura firmato dagli sviluppatori e può essere un interessante prova a tuo sfavore.”?
Fantastico ora lo faccio leggere a un paio di clienti ahahah
Diego ha scritto:
Questa tecnica si applicava in modo maggiore per applicazioni Flash, nelle quali indicavi i dati dell’autore tramite degli appositi meta tag.
Anche nei CSS e pagine PHP è possibile “firmare” i propri lavori avendo a disposizione anche questa piccola arma in più per rivendicare la paternità…
Sono a favore su tutte! Bravo bell’articolo ogni tanto ci vuole!
Bellissimoooooo! Condivido!
Julius dovresti fare un articolo su come esporli questi concetti!! Anche se devo dire che quei pochi clienti che ho avuto non hai mai dato troppo fastidio. Semmai i potenziali…
Bellissimo! Mi sono trovato diverse volte in queste situazioni e diciamo che me la sono sbrigata proprio come hai detto tu. I tuoi consigli sono validissimi. Aggiungo, anche se l’hai sottinteso nell’articolo, che bisogna far ben capire al cliente che qualsiasi aggiunta, come la panna sul gelato, va pagata a parte rispetto a quanto pattuito.
Anche se non sono un web designer ma un filmographer freelance, quoto tutto in pieno! Aggiungerei anche che se il cliente deve decidere qualcosa (un testo, una musica) per poter chiudere il lavoro, non può metterci 2 mesi e pretendere poi di pagarti a 60 giorni dalla consegna!
Diego ha scritto:
anke io nn ho capito questo.. cmq bell’articolo:)
Ottimo Julius! Questi concetti sono talmente semplici e simpatici e inoltre ne abbiamo discusso talmente tanto nella community degli artigiani tecnologici che ho “riadattato” il tuo testo. Ho cambiato la parola “freelance” in “Artigiano Tecnologico” ampliando lo spettro anche per le microaziende.
leggo e mi viene da piangere.
@ Julius:
Un’altra tecnica può essere mettere i sorgenti in un proprio repository SVN o GitHub e dare la possibilità al cliente di scaricarseli. In caso di “disputa” si può sempre verificare dove e quando sono stati uplodati sul repository.
Bell’articolo, condivido tutto!
Io quasi quasi mi stamperei una maglietta!!! Ad esempio con la giornata di oggi arriverei ad essere Hannibal The Cannibal… meglio starsene chiusi in casa e chiudere il telefono! ;)
Simpaticissimo spot per vivere felici direi..
Meraviglioso il punto 4 che ben si adatta anche al settore contenuti di cui mi occupo, ma in generale mi ritrovo in tutto il pezzo :) Quel che conta è, a mio parere, essere chiari in fase di contrattazione. D’altronde non si dirà per niente “patti chiari amicizia lunga”… anche se di rado è consigliabile che il cliente diventi amico!
Complimentoni per lo spazio ricco di utilissimi consigli :)
Ma nella foto del punto 4, i lego hanno un piatto che contiene delle mani verdi … sono cannibali!? :D
Complimenti per l’articolo, vorrei dire proprio tutto di quello che hai scritto :)
Concordo con Beppe quando dice di fare un articolo in cui spieghi come esporre elegantemente questi concetti.
La diplomazia non è proprio il mio forte. So che non è il massimo per una persona che fa il nostro lavoro, ma quando mi capitano certi IDIOTI non sempre riesco a mantenere un certo savoire faire!
stampata ed appesa in ufficio…
Pupixel ha scritto:
Ne prendo atto e scriverò un articolo anche su questo!
Per quanto mi riguarda generalmente ho un approccio molto poco “commerciale”, ma assolutamente trasparente e diretto con i potenziali, questo, unito ad una tariffa adeguata all’effettiva esperienza maturata, fa sì che molti preferiscono rivolgersi altrove, ma mi permette di costruire un rapporto di reciproca collaborazione e rispetto con chi invece decide di affidarsi ugualmente a me, costruendo così un’esperienza positiva per entrambe le parti.
Diciamo che in questo modo generalmente riesco a fare una certa scrematura dei clienti tra chi vuol fare seriamente business online e chi invece lo considera un giochino su cui investire pochi euro, evitando così situazioni spiacevoli.
Non sono “freelance” ma lavoro nell’assistenza clienti. Devo dire che concordo ma solo in parte su quanto scritto.. niente da eccepire sui punti 4, 5 e 6. Mi ritrovo invece a fare queste osservazioni sui primi punti. Nell’ordine:
1 – Si rischia di cadere nella prepotenza. Il cliente può sbagliare e non avere chiare tutte le modalità: l’esperto in effetti non è lui.. ma il risultato deve piacergli dato che diventerà rappresentativo del suo lavoro (o azienda) quindi qualche opinione deve essergli concessa.
2 – Il rapporto qualità/prezzo può essere buono ma se un preventivo è caro resta caro. Magari vengono offerti servizi stupendi ma non è detto che siano realmente richiesti o sempre necessari..
3 – Al meccanico si chiedono anche consigli, inerenti la macchina, che esulano dai lavori normalmente effettuati. Se il cliente diventa asfisiante si può dargli uno stop cortese.. però è ovvio che il cliente cerchi informazioni e aiuto dove sa che può trovarli – un po’ di elasticità in questo senso è d’obbligo e diventa parte integrante della fidelizzazione.
questa almeno è la mia idea
approposito del punto 5 “Non sono un CALL CENTER aperto 24h su 24”: ultimamente un mio cliente mi ha telefonato di sabato sera o anche di domenica. mi sono permesso di non rispondere alla chiamata. voi come vi sareste comportati?
Bellissimo articolo, complimenti Julius !!!
Purtroppo sono fatti reali e penso che in modo garbato e senza polemica sia giusto farli notare, in questo modo ci guadagnano tutti: clienti, freelancers e… l’ambiente produttivo del nostro Paese, che talvolta ha difficoltà a relazionarsi con certe professioni digitali.
“Chiama tuo cugino” è bellissima questa, e molti lo fanno sul serio!!! A volte mi è capitato che i clienti, pubblicato il sito creato dal cugino, si accorgano di evidenti problemi e allora si rivolgano a me chiedendomi di migliorarlo, quindi il costo passa da 200 € a 50 € per il solo miglioramento! Ahahahahah ROBA DA MATTI!
Per il numero 5: MAI dare il proprio numero privato ai clienti. Li si autorizza tacitamente a varcare un confine.
Si compra un bel cellulare da 30 euri con una ricaricabile. E lo sia accende per 8 ore al giorno, il tempo in cui si presume che la tua attività di freelance sia aperta, come un’azienda.
Hai fatto benissimo. Proprio
Fenixo ha scritto:
Ahah! hai ragione! ma lì personalmente mi diverto una mondo! Perchè poi cominciano ‘beh anche se va modificato comunque qualcosa c’è’ ed io, prima li guardo aria quasi da dargli una speranza, poi piano piano cambio espressione, abbasso un attimo gli occhi, mini sorriso e parte una voce, che sa di amico e non di professionista, a dire ‘guardi..parliamoci chiaro, se mi fate modificare un sito fatto così vi costa per due volte il sito…meglio azzerare e ricominciare con le idee chiare su quello che dobbiamo fare’.
Vi giuro che l’espressione che in genere fanno è spettacolare!!! secondo me pensano una cosa del tipo ‘mo mi toccata spendere…e ho pure buttato 200€ con quell’imbecille di mio cugino!’ ahahahah XD
C’e da considerare anche il rovescio della medaglia, molte persone si credono “esperte” e offrono competenza quando ne sono sprovvisti,garantiscono la realizzazione di un determinato progetto non riuscendoci o magari nonostante specificato chiaramente al momento dell’accordo il risultato finale sia diverso da quanto pattuito, come ci si deve compartare in questi casi ?
Non fà una piega, aggiungerei (se già qualcuno lo ha scritto chiedo scusa, non ho letto tutti i commenti ancora), sono un freelance, non sono ne il tuo fotografo ne tantomeno un dattilografo, non è che mi dai 50euro in più allora mi armo di reflex altrimenti lo avrei scritto nel preventivo XD
Il codice viene commentato con l’autore, la data, il copyright e l’azienda che l’ha fatto. E’ il caso del sistema operativo CiaoOS fatto per il fuffaphone di dj Francesco.
Niente da aggiungere Julius, obiettivo centrato in pieno! Il freelance NON è una professione di ripiego né un professionista da NON pagare.
Se non si hanno i soldi per un lavoro eseguito con professionalità è giusto allora che chiamino i cuggini :)
Posso stampare e attaccare sulla porta modalità Riforma Luterana? :D
Ottimo articolo, soprattutto la parte che riguarda la questione che diventiamo di loro proprietà. Come web designer, pensano che io faccia tutto quello che riguarda i computer, uno smanettone in grado di risolvere qualsiasi problema che esula anche dal sito internet. Sapessi le chiamate che ricevo per sistemare cose che non riguardano il sito, e pretendono pure che tu le faccia gratis…..