Freelance: Quello che devi sapere sulla Gestione Separata INPS

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Continua la rubrica Fisco&Contabilità, seguita da Fabio Micera, commercialista professionista, con il quale cercheremo di eliminare i dubbi sulle tematiche burocratiche, che ogni Freelancer può incontrare durate la propria carriera.

Molti di voi mi hanno chiesto chiarimenti circa i regimi fiscali da adottare e le relative tasse da pagare nel corso della propria carriera sul web.

In questo articolo vorrei parlare di un altro aspetto fondamentale, ossia i contributi previdenziali dovuti all’INPS.

Chi o Cosa è l’INPS?

L’INPS è l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, l’ente che raccoglie i contributi previdenziali dei lavoratori e si occupa di erogare le pensioni.

Ti parlo dell’INPS perché i web designer e le altre attività legate al web non hanno una propria cassa previdenziale, ossia un ente analogo all’INPS che svolga le stesse funzioni, come può essere la Cassa dei Dottori Commercialisti nel mio caso.

Nell’articolo in cui ho parlato delle prestazioni di lavoro occasionale, ti avevo già accennato dell’esistenza della cosidetta ‘Gestione Separata‘ dell’INPS, a cui si devono iscrivere obbligatoriamente coloro che superano i requisiti reddituali (5mila euro) per le prestazioni di lavoro occasionale.

La Gestione Separata ‘accoglie’ però anche coloro che svolgono in maniera professionale il loro lavoro (non sporadica ed occasionale) ma che, come detto prima, non hanno una loro Cassa previdenziale.

La Gestione Separata INPS

Che requisiti devi avere per poterti iscrivere alla Gestione Separata?

Vediamo cosa ci dice l’INPS:

1° Requisito

Il tuo lavoro deve avere contenuto artistico o professionale;

2° Requisito

Devi svolgere la tua attività in autonomia, senza nessun vincolo di subordinazione (decidi tu i tempi, i modi ed i mezzi che ti sono necessari per portare a termine il lavoro);

3° Requisito

Abitualità e professionalità del lavoro: deve essere la tua attività abituale, cioé quella che svolgi normalmente nei confronti di più clienti;

4° Requisito

Natura non di impresa: l’attività lavorativa si indentifica con te, con la tua persona.

Se invece l’attività fosse caratterizzata prevalentemente dall’organizzazione di mezzi e risorse (beni, servizi e persone) avremo un’attività di impresa e non un lavoratore autonomo.

Ma se sono un Lavoratore Autonomo?

Se sono un lavoratore autonomo come e quanto dovrò pagare nello specifico?

Il calcolo dei contributi da versare all’INPS deve essere fatto in base al tuo reddito da lavoro autonomo: Compensi percepiti dai tuoi clienti – Spese legate alla tua attività professionale = Imponibile previdenziale.

Su questa cifra potrai applicare due aliquote:

1. Aliquota pari al 27,72% se non sei iscritto ad altre forme di previdenza obbligatoria (o sei titolare di pensione, ma non penso sia il tuo caso :) );

2. Aliquota pari al 18% negli altri casi (ad esempio se sei lavoratore dipendente dovresti essere già iscritto all’Inps come lavoratore subordinato, quindi per il tuo lavoro autonomo indichi questa aliquota).

Facciamo un Esempio Pratico!

Mettiamo il caso tu abbia iniziato la tua attività di web designer quest’anno: l’anno prossimo tu (o il commercialista) dovendo preparare la dichiarazione dei redditi in base a quanto fatto nel 2012, calcoli la differenza tra compensi e spese dell’attività.

Non sei iscritto a nessun’altro ente di previdenza, quindi calcoli il 27,72% sul risultato ottenuto (mettiamo 1000 euro, giusto per capirci).

Devi versare 277,20 euro. Le scadenze di pagamento sono tre: la prima il 16 giugno (si chiama primo acconto) ed è pari al 40% di 277,20 euro, quindi corrisponde a 110,88 euro.

La seconda scadenza (il secondo acconto) è il 30 novembre ed è di pari importo, quindi pagherai un altro 40%, 110,88 euro.

L’ultima scadenza (detto saldo, che corrisponde al rimanente 20% dei 277,20 euro) è il 16 giugno dell’anno successivo (in pratica si sommerà al primo acconto che pagherai entro il 16 giugno 2014).

Quel 4% che metto nella mia fattura a cosa serve?

I contributi previdenziali come lavoratore autonomo iscritto alla Gestione Separata sono completamente a tuo carico, a differenza del caso delle prestazioni occasionali in cui invece due terzi li pagava il cliente e solo un terzo erano a tuo carico.

La legge prevede però la possibilità di addebitare parte dei contributi ai propri clienti aggiungendo un 4% ai compensi richiesti, percentuale che costituisce la rivalsa INPS.

Ricordo che questa è una facoltà e non un obbligo, per la qual cosa la normativa ha chiarito che tale 4% per gli iscritti alla Gestione Separata costituisce un vero e proprio ricavo.

In parole povere, se per un sito chiedi 100 euro più rivalsa del 4%, devi considerare che i tuoi ricavi totali saranno pari a 104 euro.

La prossima volta vedremo invece cosa prevede la cosiddetta ‘Gestione ordinaria‘ dell’INPS.

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Giovane dottore commercialista, gestisce personalmente il suo blog StudioMicera. La sua mission è quella di aiutare coloro che vogliono intraprendere nuove attività imprenditoriali con entusiasmo e passione, la stessa che dedica al suo lavoro.

60 Commenti

  1. Adoro questi articoli…a leggerli mettono tanta fiducia. Io son in fase XXX cioè non ben definita, ma la volontà c’è entro fine anno. Grazie delle info.

  2. Articolo chiaro ed esauriente.
    Mi chiedevo solo una cosa: nel caso in cui la PIVA fosse stata aperta all’inizio di questo anno, il 16 giugno di quest’anno si deve pagare un’anticipo o si inizia a pagare solo dall’anno prossimo?

  3. Quindi correggetemi se sbaglio,
    se apro una p.iva con regime dei minimi (5% sui ricavi)
    sul mio guadagno mensile il 28% circa va all’inps mentre il 5% va allo stato.
    Dunque se fatturo 2000euro + 80 (4% di rivalsa inps) pagherò 104euro allo stato e circa 580 all’inps… mah!

  4. Ottimo articolo ! Se non erro anche il 5 % (in caso di nuovi minimi) può essere scalato dai costi dell’attività ( correggetemi se sbaglio)
    Rientro nel regime dei nuovi mini, e rispetto al vecchio i vantaggi sono evidenti..
    In quanto ai contributi chissà se noi giovani ne vedremo almeno una piccola parte…

  5. Io ho da poco aperto la partita iva con il nuovo regime dei minimi e leggendo online mi sembra di capire che chi ha aderito al nuovo regime dei minimi (e paga quindi l’imposta sostitutiva del 5%) non può inserire in fattura la rivalsa INPS, è così?

  6. Dimenticavo, avendo aperto la partita da poco io non sono ancora iscritto all’INPS, posso cominciare a fatturare ugualmente?

  7. salvosav

    L’articolo ha certamente dei buoni propositi ma questa volta è un pò ‘buttato lì’.

    Le indicazioni che qui si danno sono decisamente troppo generiche e non tengono conto di diverse variabili.

    Primo. I requisiti.
    1. Il tuo lavoro deve avere contenuto artistico o professionale;

    Molti commercialisti, camere di commercio e sedi INPS non considerano l’attività di ‘web designer’ come ‘artistico/professionale’ ma bensì come ‘artigiano’.
    Questo taglia le gambe a tutto. Gli artigiani DEVONO iscriversi alla camera di commercio e DEVONO pagare un MINIMALE inps di circa 3000€ indipendentemente dal loro fatturato (più ovviamente le tasse).

    Questo non è ‘un’ punto ma ‘il’ punto, imho. Chi inizia deve sapere che quella cifra come minimo la dovrà pagare senza ma e senza se. E in unione al fatto che il web designer ‘si professionista’ oppure ‘no professionista’ non è ben definito (e quindi di fatto si rischia), scusate ma credo che almeno si sarebbe dovuto citare.

    Detto questo, personalmente ritengo che di per sè sia un’assurdità questa dei minimali inps.

    Spero vivamente che qualcuno possa smentirmi con dati certi (non il fratello del cugino dello zio fa così..), con riferimenti o con testimonianze di persone che stanno sotto i 14.000€ (base su cui sono calcolati i minimali inps) e paga l’inps in percentuale e non con un minimale.

  8. @ salvosav:
    Gentile Salvo ti ringrazio del contributo. Penso (e spero vivamente) che sia abbastanza chiaro a tutti che questi articoli non sono ‘consulenza’ ma vogliono solo costituire un approccio ragionato per chi non ha mai neppure sentito parlare di inps, tasse e balzelli.
    Mi sembra di non aver detto che ci si deve iscrivere obbligatoriamente alla Gestione Separata ma di aver descritto cosa prevede la stessa per i lavoratori autonomi (nel prossimo parlerò invece della gestione a cui ti riferisci). Se non sono stato chiaro me ne scuso.
    Permettimi di chiarire il concetto di professionista/professionale: il mio era un riferimento all’articolo precedente, quindi ho usato il termine professionalità per fare una differenza tra chi emette ricevute di prestazione occasionale e chi invece ha aperto la partita Iva.
    Il termine professionista si riferisce generalmente alle professioni intellettuali ed è differente dal concetto di lavoratore autonomo.
    Cordiali saluti

  9. Scusa Fabio volevo porti una domanda.
    Sono dipendente di una azienda con CCNL e ho partita iva per i miei lavoretti extra.

    Il commercialista, che rischia di essere sostituito a questo punto, mi ha sempre detto che l’inps che verso è del 27..%

    Non sapevo che essendo dipendente di unn’azienda (quindi gia verso contributi) dovrei versare solo il 18%. Giusto?

    Nel caso avessi versato il 27% in questi anni…potrei fare qualcosa per farmeli riavere indietro?? un conguaglio una cosa..? Aiutami, grazie!

  10. Articolo chiaro e ben fatto, a quando quello sulla “gestione ordinaria”? Mi piacerebbe capire bene le differenze. Grazie.

  11. Grazie per questo sito molto utile.
    Le chiedo una informazione:
    Sono dipendente e quindi iscritto INPS;
    Sono ingegnere iscritto all’Albo;
    Devo svolgere, per un soggetto privato (non una Ditta, ma persona fisica), una consulenza non inerente alla professione;
    Per questa prestazione “occasionale” dovrei percepire un compenso superiore ai 5.000, 00 che cosa devo fare con INPS e Fisco? Quale ricevuta devo rilasciare? ..il soggetto ricevente non credo sia sostituto di imposta….
    Grazie se potete aiutarmi.
    Buona serata. C.

  12. Se è privato e non ha bisogno di fatturare…
    altrimenti esiste la prestazione occasionale con la relativa ricevuta che trovi su internet preimpostata.

  13. Un pensionato Inps iscritto all’albo dei Rag. commercialisti, nell’arco dell’anno fattura circa 15.000 euro per compensi di sindaco in società di capitali.
    Non è iscritto alla cassa dei Rag. commercialisti. Nelle fatture che emette addebita il 4% contributo soggettivo che ogni anno versa alla cassa. E’ obbligato ad iscriversi alla gestione separata dell’Inps e versare il 18%?

  14. Chiaro e preciso.
    Nel caso una persona percepisca reddito in qualità di amministratore (compenso da consigliere di amministrazione) di un’azienda, e poi gestisca per proprio conto una p.IVA dei minimi per attività professionali (iscrivibili tra quelle previste dalla gestione separata), l’aliquota è del 27,5% o del 18% (come nel caso si avesse un incarico di lavoro subordinato)?

  15. Premetto Che nonostante I molti articoli letti in merito ancora non si capisce se un webmaster o web designer sia un artigiano, un Libero professionista o in consulente (forse perche la stessa non e’ vista come una professione degna di un inquadramento legislativo Ben preciso, anzi vista quasi come un hobby) premesso Che solo in ITALIA ci sono oltre 3 milioni di domini Internet attivi (il 90% dei quali appunto non valgono piu di 100 €UR ) cmq da questo si nota quanto sia svalutata la professione, questo e’ un sito di un web designer, dove gli esempi sono fatti partendo da 100 €UR non per facilita’ di calcolo…

    Chi invece si occupa di fare un lavoro di consulenza web (come nel mio caso specifico, ma non sono di certo l’unico) viene considerato un artigiano o un Libero professionista ???

    Faccio questa domanda perche il mio lavoro e’ piu un arte personale Che una professione, piu di quanto lo sia creare graficamente un sito web o programmarlo… quindi un attivita sul web di pura consulenza, come sarebbe inquadrata secondo lo stato Italiano ???

    Al pari del commercialista, Che ha scritto questo articolo, Che offre tramite Internet un servizio di consulenza tecnica oppure al pari di un idraulico oppure al pari di una prostituta da 100 €UR a prestazione, tra l’altro esentasse? Io personalmente preferirei al pari di una prostituta o forse meglio di una escort da 1.000 €UR

    Non mi aspetto una risposta soddisfacente in merito, perche so Che non esiste una legislazione in merito, perche alla fine dipende solo dal fatto se il cliente ti chiede fattura o meno!

    E in molti casi non la chiede, ma vuole soltanto un lavoro fatto bene al minor prezzo possibile… Anzi non vuole neanche la ricevuta firmata per con la ritenuta d’acconto, proprio per non aver a Che fare con I commercialisti, l’inps e lo stato Italiano.

    Fin qui mi sembra di aver detto le cose in molti casi esattamente come vanno a finire, quando si tratta di professioni legate al mondo Internet!

  16. Valentina

    Buongiorno,
    potrei avere dei chiarimenti? Sono una traduttrice, mi sono dovuta iscrivere alla gestione separata quest’anno. Lavoro per un’agenzia ma mi pagano come collaboratore occasionale ogni mese, quindi versano loro direttamente il 20%, come sostituto d’imposta.
    In che modo mi devo comportare io? Ogni anno dovrò fare la dichiarazione dei redditi e pagare un tot? Oppure visto che è l’agenzia stessa a versare l’imposta io non devo fare niente?
    Sono molto confusa a riguardo…

  17. Grazie per le spiegazioni molto esaurienti. Io avrei un’ulteriore domanda sulla rivalsa INPS del 4%. Sono traduttrice freelance con partita IVA (regime dei minimi). Lavorando quasi esclusivamente con l’estero mi domando se è corretto anche in questo caso applicare il 4%. Qualche cliente lo accetta, qualcun altro no. Come mi devo comportare?

  18. bello vito

    sono una srl,ipotizziamo che fatturo 96000 euro l’anno.tra stipendio contributi e spese aziendali consumerò 80000 euro ,quant0 pagherò di tasse?

  19. giuseppe

    @fabiomicera
    grazie per le delucidazioni, per forse è il caso di fare una bella tabella, su cosa non si può fare, in quanto molti non sanno cosa non si può fare se inquadrati in un determinato regime fiscale.

    O comunque mettere dei link utili a livello di decreti legge.

    @seowebmaster
    guarda che la tua attività rientra nelle consulenze con tanto di codice apposito per questo tipo di attività legate ai servizi per conto terzi. Ci sono delle macro aree nella lista dei codici Ateco
    non riguardano espressamente il SEO, come non ci sono codici per il Social Media Strategist, dove lo piazziamo?

    Nella macro area delle consulenze per le aziende alla voce, esempio – “altri servizi di consulenza e marketing per le aziende” (questo è un esempio non trovi questa dicitura, ma qualcosa che gli somiglia.)

  20. @ giuseppe:
    Grazie per la risposta a cui ti rispondo con la mia…
    io inquadrerei la mia professione al pari di quella dei cartomanti e astrologi, dei maghi in generale (tra cui magia bianca e magia nera).
    Nel senso che si basa sulla fede o la speranza, quindi potrebbe anche al pari dei profeti.
    Ma potrebbe anche essere al pari dei prestigiatori.
    ma io preferisco al pari della prostituta… quindi esentasse!

  21. quello che voglio dire insomma, con questi giri di parole è, che: fino a quando (cioè mai) non ci sarà una legge che inquadra esattamente queste professioni (webmaster, seo, blogger, pubblisher, etc). queste professioni non esistono per legge! Per cui l’unico metro di misura è il reddito (che si può dichiarare o meno).

  22. Quoto il commento di Seowebmaster parola per parola.
    Tuttavia non vorrei mai che ci fosse una legge, dopo tutto sono per la libertà di impresa. Quello che ci vuole è, invece, una semplificazione normativa in ambito fiscale e previdenziale che renda le cose semplici e uguali per tutti. Insomma, una legge che dica: guadagni x al netto delle spese?
    Allora darai y% all’Inps e z% allo stato come imposte (con y e z piccole sarebbe ancora meglio).

  23. Carlo quanti anni hai ? io 40 e se tutto và bene tra 20-25 dovrei andare in pensione… ma ho molti dubbi che L’INPS tra 20 anni ci sia ancora (è in deficif da circa 10 anni). Tu affideresti i tuoi risparmi a una banca che stà per fallire ?? Io no!
    Purtroppo è obbligatorio e per i dipendenti i contributi sono detratti alla fonte (sempre che il datore di lavoro li versi regolarmente).
    Ma se vogliamo sognare, diciamo che l’INPS non fallirà…
    i l problema è trovare un datore di lavoro che ti versa i contributi per 35 anni di seguito!
    Si possono fare tutte le leggi che vuoi, la matematica non è un’opinione.

  24. RAFFAELE

    A luglio compio 3 anni di contratto a progetto con gestione separata, dove pago esattamente il 50% di quello che percepisco giornalmente (300 – 150) premesso che sono in pensione da quando è cominciato il contratto a progetto che viene rinnovato annualmente. Ora alla scadenza del 3 anno Luglio 2013 vorrei smettere, cosa devo fare per prendere quello che mi spetta con la gestione separata? e più o meno mi saprebbe dire quanto verrei a prendere mensilmente? contando almeno 5 giorni al mese massimo 10 per la cifra di 150 euro nette giornaliere.
    Ringrazio anticipatamente della eventuale risposta che penso mi manderà al mio e-mail

  25. @ Sep:
    Non solo non devi pagare il 27% se come dipendente lavori più di 26 ore settimanali, ma non devi proprio pagare l’inps.

    Ho avuto la partita iva 3 anni in concomitanza con un contratto a tempo indeterminato proprio per svolgere piccoli lavoretti e non ero tenuto a versare alcun contributo inps, proprio perchè versavo già contributi tramite il mio lavoro prevalente.

    qui maggiori informazioni: http://canali.kataweb.it/kataweb-consumi/2012/01/04/lavoratore-dipendente-e-piccolo-imprenditore-come-funziona-con-tasse-e-contributi-inps/

    PS: Se il tuo commercialista non sapeva questa cosa evidentemente non è molto preparato e faresti meglio a cambiarlo. Io mi sono trovato molto bene con un commercialista tramite web che ha tenuto i costi davvero bassi facendo un lavoro egregio.

  26. @ Alessandro Benedetti:

    facci sapere il nome del tuo commercialista alessandro!

  27. @Sep @vale @Alessandro Benedetti:
    Attenzione ragazzi, sono due cose diverse. L’articolo di Kataweb fa esplicito riferimento alla gestione Inps commercianti e la possibilità di non versare i contributi se si è dipendenti di un’azienda (con il minimo di ore di lavoro indicate). In questo caso infatti si può presentare domanda di esonero all’Inps per la prevalenza del lavoro dipendente rispetto all’attività imprenditoriale.
    Nel caso di iscrizione alla Gestione Separata Inps si devono comunque pagare i contributi, anche se in misura ridotta del 18%, come ho indicato in questo articolo.

  28. @ Web designer Roma:
    Web designer Roma ha scritto:

    Se è privato e non ha bisogno di fatturare…
    ALLORA SEI UN EVASORE FISCALE (Piccolo magari, ma sempre evasore, un ladro per piccolo che sia e’ sempre un ladro)

    altrimenti esiste la prestazione occasionale con la relativa ricevuta che trovi su internet preimpostata.
    E QUESTA ERA LA SOLA RISPOSTA DA DARE IN UN PAESE CIVILE!

  29. Buonasera,probabilmente è il miglior articolo che ho trovato in rete fin’ora sulla gestione separata dell’inps,avrei comunque alcuni dubbi riguardo alla mia situzaione.
    Ho quasi raggiunto i 5000 € lordi con un solo committente,ma sto iniziando un’altro tipo di attività sempre occasionale che vedrà coinvolti più clienti,nella prima offro una prestazione dove non ho spese,nella seconda vendo dei beni e ho anche delle spese.
    La domanda è:come calcolo l’imponibile previdenziale considerato che le due attività sono totalmente diverse??

    La ringrazio in attesa di una risposta.

  30. @ simone:
    Grazie dei complimenti.
    Le due attività sono diverse, una è una prestazione di servizi e si aggiunge a quelle per cui si è emessa ricevuta per prestazione occasionale, l’altra si configura come cessione di beni, che pure va dichiarata a livello fiscale.
    La cosa che però vorrei sottolineare è il fatto che tali attività devono essere realmente occasionali e sporadiche. Se si prevede di avere più clienti nell’anno per i quali si svolgono diversi lavori con continuità, bisogna aprire la partita Iva perché il lavoro non è più svolto in maniera occasionale. Capisco che i costi di un’attività professionale possano essere difficili da sostenere ma la normativa è chiara al riguardo.

  31. Buongiorno,
    Vi sarei grato se potete rispondere a questo mio quesito:
    Mio figlio è Ingegnere, iscritto all’albo e lavoratore dipendente, ha aperto anche una partita IVA come lavoratore autonomo nel regime dei minimi; non può iscriversi all’Inarcassa in quanto già soggetto all’INPS come lavoratore dipendente. Quando dovrà fare il versamento dei contributi previdenziali per l’attività di lavoratore autonomo dovrà versare la quota del 18 % oppure del 27,72%.
    Grazie

  32. Buonasera,
    Oggi sono entrata nella mia area personale dell’inps e ho scoperto che risulto ancora iscritta nella gestione separata nonostante io non svolga più nessuna attività come lavoratrice autonoma e nel 2009 ricordo di essere andata all’inps per effettuare la cancellazione. Nell’estratto conto sotto la voce montante contributivo ci sono delle cifre per anno. vorrei sapere se anche non avendo lavorato devo versare la cifra indicata oppure no? Vorrei anche sapere come fare a cancellarmi dalla gestione separata?
    Grazie in anticipo

  33. Salve volevo una info se possibile.Quale aliquota si applica per un freelance che non supera i 5000 euro annui ma non ha un rapporto occasionale in quanto lavora per più di 30 gg all’anno?In più la società emetta una fattura nei miei confronti ed è una società svizzera.Io non emetto fattura e non ho partita iva.Grazie

  34. La mia domanda è questa: sono un docente di ruolo nella scuola secondaria superiore di 2° grado sin dal 01/09/1994: esercito anche la libera professione di Ingegnere da sempre. Appena entrato in ruolo mi sono dovuto necessariamente cancellare dalla Inarcassa, mentre ogni anno pago solamente il Contributo integrativo ( prima 2% sul reddito professionale, oggi 4% ); sin dal mese di Luglio del 1996 faccio le fatture considerando alla committenza il 4% di INPS ed ogni anno pago la rimanenza e cioè il 17% ancora sul reddito professionale: domanda: tutte queste somme accantonate alla Gestione separata, mi daranno diritto ad una pensione al raggiugimento del 67° anno di età?

  35. Articolo molto chiaro e preciso, tanto che sento di poter sottoporre qui la mia questione che da tempo fatica a trovare chiarezza. L’apertura di una partita iva come libero professionista con il codice “altre attività artistiche” abbinata all’iscrizione enpals mi consente di lavorare in radio, trattenendo il 9,19% a mio carico e sapendo che poi la radio verserà la restante parte del 33% totale. IN questo modo fatturo per il lavoro come conduttrice radiotelevisiva. Ma se mi chiedono un prodotto web, ad esempio, vorrei poter emettere fattura senza dover ricorrere all’enpals, poichè non tutti hanno l’agibilità. In questo caso cosa devo fare? Devo iscrivermi alla gestione separata INPS? E i contributi inps in quel caso li calcolo solo ed esclusivamente sulle fatture su cui non c’è enpals, vero? L’importante è che non ci sia un minimale INPS perchè il minimale mi ha fatto saltare già un’attività (non guadagnavo e dovevo pagare lo stesso i contributi, roba da matti!) Ora sto riaprendo come libero professionista, ma vorrei capire come fare bene, come fatturare nell’uno e nell’altro caso, quanto versare e a chi. Molti studi commercialisti in cui sono incappata non sono assolutamente ferrata sulla questione “lavoratori dello spettacolo” ed è una categoria che fa lavori molto diversi tra loro spesso, quindi non sempre si puo’ usare solo la cassa Enpals. Grazie mille.

  36. Buongiorno,
    lavoro come free-lance senza Partita IVA, quindi utilizzo ritenuta d’acconto, oltre 5000.00euro gestione separata.

    Ma non mi e’ tanto chiaro come calcolare tutto.

    Se il lordo e’ 300.00 euro.
    ritenuta 20%= 60.00 euro.
    Aliquota 27.72% viene calcolato su 300.00 euro(lordo)? oppure 240.00 euro (senza 20%)?

    Se 27.72% viene calcolato su 300.00 euro.
    Netto e’ 240.00 euro
    Da qui viene tolto 1/3 di Inps quindi 212.28 euro.

    quello che posso ricevere veramente quindi 212.28 euro?

    Poi il datore di lavoro oltre 300.00 euro di lordo paga anche 2/3 di Inps cioe’ 55.44 euro = 355.44 euro?

    Il mio calcolo e’ giusto?

    Grazie

  37. Carissimo Dottor Micera,
    grazie mille di questa splendida e chiara spiegazione.

    Ho solo un dubbio per quanto riguarda le aliquote da applicare.

    Io vorrei aprire la partita iva in quanto lavoro come grafica presso una onlus, ma vorrei anche gestire lavori in autonomia.
    La fondazione onlus mi farebbe nuovamente un tipo di contratto in cui io sarei assunta a partita iva. È un tipo di contratto co.co.pro.
    Essendoci già loro a pagarmi una parte dei contributi io dovrei applicare un’aliquota del 18% sui miei lavori autonomi anziché il 27%? Ho capito bene?

    Grazie mille della disponibilità.

  38. Ciao a tutti, sono un ingegnere iscritto all’albo con un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
    Se dovessi aprire partita iva come mi devo comportare a livello previdenziale. Da quello che ho capito posso non iscrivermi a INARCASSA a patto di versare sempre ad INARCASSA una % del fatturato. Ma se fatturo lavori che non richiedono iscrizione all’albo (ad esempio consulenze gestionali), come mi devo comportare ?
    Devo comunque iscrivermi alla gestione separata ?

  39. Riccardo

    Buongiorno,
    sono un ex consulente a partita IVA, iscritto alle gestione separata. Ho cessato l’attività alla fine del 2013 ed ho chiuso la partita IVA il 31-12-2013, ma le due ultime fatture (novembre e dicembre 2013) sono state pagate in gennaio e febbraio 2014: dichiarerò questo reddito nel 2015, nel quadro RL – Altri redditi.

    Il quesito riguarda il calcolo dell’acconto dei contributi previdenziali nella dichiarazione 2014: nelle istruzioni dell’ Agenzia delle entrate si trova:
    “L’ammontare complessivo degli acconti dovuti è determinato applicando le aliquote previste per l’anno 2014 sull’80% del reddito di lavoro autonomo relativo all’anno 2013, tenendo conto del massimale stabilito per il 2014.”, senza tenere conto del caso in cui il reddito 2014 cessa o diminuisce drasticamente, come nel mio caso.

    Posso pagare l’acconto applicando le aliquote 2014 su quanto già percepito in gennaio e febbraio, dato che nel 2014 non percepirò altri redditi?

    Grazie

  40. Buon giorno,
    sono un lavoratore autonomo (agente) iscritto all’Inps e dal 2008 esercito anche come architetto, pur rimanendo quella di agente la mia attività principale. Ho sempre continuato a versare i contributi previdenziali all’Inps mentre per i redditi da architetto ho versato ad Inarcassa il 4%.
    Ora l’Inps mi chiede il mancato pagamento dei contributi previdenziali derivati dal reddito di architetto + sanzione.
    E’ corretta la pretesa dell’Inps?
    Grazie

  41. Vorrei anche capire ad oggi se sia meglio restare con gestione separata inps o configurarsi come artigiano, visto che le aliquote inps per le gestioni separate stanno schizzando…

  42. Mario Falcone

    Dopo avere chiuso la partita iva come consulente ho cercato di chIudere anche la gestione separta INPS. Ho ottenuto da INPS una ricevuta di chiusura ma dopo qualche giorno mi arriva la seguente mail :

    Buongiorno,
    Come da sua richiesta avvenuta presso i nostri sportelli in data 5/12/2014, La informo che non è prevista la cancellazione dalla gestione separata.
    I versamenti contributivi, avvengono esclusivamente se vi è reddito per tale gestione.
    Distinti saluti.

    La domanda è: SARA’ SUFFICIENTE ?? FRA UN ANNO MI ARRIVERANNO CARTELLE DA EQUITALIA PERCHE’ NON HO FATTO TUTTO QUELLO CHE AVREI DOVUTO ??

    Sarò diffidente ma con la burocrazia italiana non lo si è mai abbastanza.
    Grazie
    Mario

  43. Claudio

    Quale aliquota INPS contributiva devo applicare essendo sia: Parasubordinato con partita IVA iscritto alla Gestione Separata
    ed anche socio Cooperativa A.R.L. con ex ENPALS obbligatoria.
    Grazie
    Claudio

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